Avvenire rappresenta per Gruppo Tekno una esperienza di particolare importanza, sia come azienda cliente che come progetto.
I primi passi risalgono al 2017 con uno studio di fattibilità, il progetto viene poi sviluppato completamente nel 2018, realizzando prima l’inventariazione dei beni e successivamente l’ implementazione del software per la completa gestione cespiti.

Nel seguito una traccia storica di Avvenire, tratta dal portale dell’azienda.

4 dicembre 1968. La data di nascita di Avvenire è legata a una persona, una scelta e un evento. Fu Paolo VI a volere un nuovo quotidiano dei cattolici italiani, che raccogliesse l’eredità di due storici giornali: come L’Italia di Milano e L’Avvenire d’Italia di Bologna. ​La scelta del Pontefice bresciano, già arcivescovo di Milano e figlio di un giornalista, si prefiggeva di tradurre lo spirito del Concilio Vaticano II in uno strumento popolare d’informazione e di giudizio sulla realtà del mondo contemporaneo. 
L’evento al quale il nuovo quotidiano veniva significativamente legato era l’approvazione da parte dei Padri conciliari il 4 dicembre di 5 anni prima del decreto Inter mirifica “sugli strumenti di comunicazione sociale”, primo documento nel quale la Chiesa non solo affrontava il fenomeno dei mass media ma ne offriva una valutazione nel complesso positiva e fiduciosa, collocando i mezzi di comunicazione “tra le meravigliose invenzioni tecniche che, soprattutto nel nostro tempo, l’ingegno umano è riuscito, con l’aiuto di Dio, a trarre dal creato”. Uno sguardo aperto e costruttivo, pienamente conciliare, del quale Avvenire è a tutti gli effetti figlio.
Da quella stagione, affrontata sotto la guida di Leonardo Valente (fino al 1969) e poi di Angelo Narducci (che fu direttore per 11 anni), Avvenire prende lo slancio per dare voce a un mondo cattolico che, a maggior ragione dopo il Vaticano II, è una realtà composita e vivace, ricca di sensibilità e di anime differenti, impegnata nei più diversi fronti dell’educazione, della cultura, della società. 

I 15 anni della direzione di Dino Boffo sono caratterizzati dal confronto dialogico con le sfide culturali e antropologiche sui grandi temi della vita, della famiglia, dell’educazione, di una presenza politica dei cattolici che cambia radicalmente riferimenti e coordinate, non senza travagli. 
Dall’autunno 2009, con la direzione affidata a Marco Tarquinio, si consolida il prestigio del quotidiano nel panorama editoriale confermando un trend di crescita diffusionale che, ininterrotto dalla svolta del 2002, si conferma anche in anni molto difficili per le copie dei quotidiani in Italia. 

Il lancio delle applicazioni per smartphone (2010) e tablet (2011), insieme al continuo sviluppo del sito Avvenire.it, integrano l’offerta del quotidiano di carta e mettono a disposizione di abbonati e lettori un’informazione “firmata Avvenire” disponibile sempre e ovunque, costantemente aggiornata e incontrabile anche nell’animata piazza dei social network grazie ai profili Facebook e Twitter e al canale YouTube.

Il progetto
La partenza del progetto coincide con la realizzazione di uno studio di fattibilità, che ha lo scopo di analizzare necessità e modalità operative di inventariazione dei beni patrimoniali, il mantenimento e la successiva gestione dell’inventario e dei cespiti.

Lo studio evidenzia che nell’ambito dei siti operativi (Milano e Roma) il 90%, come tipologia cespiti, riguarda macchine elettroniche, mobili e arredi e macchine da ufficio, in gran parte in ammortamento .

L’ultimo inventario era stato effettuato nel 2002, per diversi motivi (tempo trascorso, etichette rivelatesi poi di difficile lettura, etc.) non più attendibile e con un significativo disallineamento con il dato contabile.

Lo studio permette di individuare il tipo di etichetta più idonea: etichetta bar code con logo e codice in evidenza, in film acrilico inciso a raggio laser, inalterabile e indelebile nel tempo, anche se sottoposto a carichi chimici e fisici di vario tipo (intemperie, acidi, solventi, sfregamenti meccanici).

Vengono definiti i criteri di etichettatura e della successiva riconciliazione contabile.
Vengono poi individuati i criteri per una ottimale successiva gestione dell’inventario, definendo in particolare il processo di gestione dei futuri acquisti.

Il progetto viene poi avviato nella primavera 2018 e si conclude a cavallo nell’estate, vengono inventariate le due sedi operative di Milano e Roma, perseguendo quanto era stato analizzato e pianificato nello studio del 2017 e fornendo la riconciliazione tra l’esistenza fisica e il dato contabile.
Vengono poi individuate le procedure ottimali per la gestione della movimentazione dei cespiti (in particolare nuovi acquisti e alienazioni) e dell’ottimale mantenimento dell’allineamento tra fisico e contabile.

Successivamente viene implementato il software SicLive per la gestione dei cespiti, per soddisfare specifiche necessità, individuate nello studio di fattibilità, tra cui: possibilità di gestire le contabilità fiscale e civilistica,  riclassificazioni tra ubicazioni, gestione dell’inventario, migliorie su beni terzi, gestione beni inferiori a 516€, gestione super ammortamento, gestione immagini del bene, trattamento beni incrementativi, principii contabili IAS, caricamento parziale dei cespiti, calcolo 5% delle manutenzioni.
Nel corso dell’implementazione vengono poi trasferiti nel nuovo sistema i dati pregressi allineati all’inventariazione fisica effettuata.

Il progetto si conclude con il raggiungimento del duplice obiettivo di censimento cespiti con allineamento fra dato fisico e contabile, e messo in atto strumenti software e procedure per una ottimale gestione dei cespiti, facilitando cosi una migliore gestione per gli esercizi successivi.